“Le opere di Maura Banfo sono diari che aprono a un dialogo empatico con la natura, luogo di appartenenza, così fragile ed esposto, così violento e furioso. Si è sempre in bilico con la natura, che è nemica e amica, ma ora, nell’antropocene, anche vittima. Maura colleziona frammenti, piume, conchiglie, fiori, nidi, vecchie fotografie. Elementi di un alfabeto che ri/compone, e protegge, in opere-teche attraverso linguaggi e formalizzazioni diverse. Fotografie, disegni, sculture. Sono scatole magiche, narrazioni delicate e sospese di una wunderkammer intima. Maura ne ricerca la bellezza, valore assoluto del suo fare, e la fa risplendere, trasformandola in oro. Come un’alchimista” dal testo L’oro del mare di Olga Gambari